A Savelli, nella Sila crotonese, le tradizioni dell’artigianato contadino e dell’enogastronomia la fanno da padrone. Proprio in questo paese possiamo visitare il Museo di arte contadina che custodisce al suo interno gli attrezzi agricoli usati un tempo così come gli abiti della tradizione.

La presenza, a pochi chilometri dal centro cittadino, del Villaggio Pino Grande fa in modo che l’autunno i boschi regalino grandi quantità di funghi e castagne. Quest’ultime vengono celebrate con una sagra che vanta oltre 30 anni e dove si possono assaggiare le castagne nelle sue diverse lavorazioni: dal pane alle caldarroste passando per le marmellate.

Piatto tipico di Savelli è la “minestra cu gambariallu” che è un sapiente mix di verdure e parti del maiale, oppure possiamo assaggiare i “maccheroni con surache e patate”. Anche qui, come nel resto della Calabria, viene effettuata la lavorazione del maiale in maniera tradizionale e in famiglia. Oltre alle soppressate, ai capocolli, alle pancette e alle salsicce, si preparano le frittole, la “stroscia”, il “suzu” e il “sanguinaccio”. Possiamo assaggiare la “pitta con la sardella”, le “crocette” e la “cropa”, una torta a forma di otto condita con confetti. Anche per le ricorrenze, Savelli offre una gamma enogastronomica variegata. Al Giovedì santo di Pasqua viene distribuito il pane “muccellato”, un pane di farina di grano duro cotto nell’acqua bollente e poi messo in forno per evitarne l’ammuffimento. Sempre a Pasqua vengono preparate le “cuzzupe”. Le cullure, invece, sono tipiche del Ferragosto e a Natale spazio ai dolci tipici come “crustoli” e “chinulille”.